A cura: Franco Quercioli
La morte di Giorgio Napolitano ci deve fare riflettere profondamente su quello che hanno significato i
comunisti italiani nella storia della Repubblica nata dalla Resistenza e di cui Giorgio Napolitano è stato
Presidente per ben due volte.
La Costituzione Italiana porta la firma di Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea Costituente che la redasse; anche lui comunista, amico di Antonio Gramsci e suo compagno di galera, condannati dal Tribunale Speciale di Mussolini. Nilde Iotti, la prima donna Presidente della Camera dei Deputati era comunista, come lo era Giuseppe Di Vittorio il primo segretario della CGIL. E io che diventai comunista nel 1971, quando era segretario Enrico Berlinguer, e che ora sono nel Partito Democratico, come lo è stato finora anche Giorgio Napolitano, non sono un ex comunista, ma un comunista italiano che ha fatto un percorso fino al PD, portando avanti quei valori: Eguaglianza, Giustizia e Libertà.
Essere ex è come cancellare qualcosa. Non è questo che sono e nemmeno lui.
Ciao Giorgio.
Franco Quercioli, presidente della sezione ANPI Isolotto ‘Sergio Rusich’